lunedì 7 gennaio 2008

Taberna Vulgi

Taberna Vulgi, Miracolo Irpino
Via Casino 6 Santo Stefano del Sole (AV)
Telefono 0825.673664
Giorno di chiusura: Domenica sera e Lunedì
Come preannunciato partiamo per le terre d'Irpinia, purtroppo l'amico Varcamonti per problemi comunioneschi non ha potuto partecipare. Dopo una cavalcata nei boschi del monte Terminio ci portiamo presso il ristorante dell'ottimo Mariconda.
Il ristorante è pieno ma noi abbiamo prenotato con largo anticipo quindi i nostri due tavoli (uno per gli adulti, sei, ed uno per i pargoli, quattro) ci attendono apparecchiati.
Il locale ha due sale interne, una con un tavolo tondo grande (dodici posti circa) ed una con vari tavoli in cui fanno bella mostra una notevole selezione di distillati e una bella serie di bottiglie di vino. I bagni sono piccoli ma puliti. Noi prendiamo posto nella veranda.
Il viso giocondo di Giovanni ci viene incontro per augurarci il benvenuto e ci propone di lasciar fare a lui. Memore di precedenti esperienze negative (vedi Le Trabe) tentenno ma lo sguardo franco e fiducioso del buon Giovanni mi convince, quindi lasciamo fare a lui con l'eccezione dei dolci che saranno a scelta.
Si inizia con un prosecco che accompagna un'appetizer (cremina di pomodori verdi con pane tostato) quindi ci vengono proposti quattro assaggi dagli antipasti in lista (involtino di zucchine profumato alla menta, involtino melanzane, tartelletta di polenta con crema ai capperi, sformatino di zucchine su crema al formaggio) tutti uno meglio dell'altro con menzione particolare per l'involtino di zucchine. Accompagniamo quest'inizio d'avventura con un Aglianico Macchialupa, tra i più morbidi assaggiati di recente. Si passa quindi ad una passatina di fagiolini con sformatino di ceci (entusiasmante!), a dei mezzi paccheri zucchine e baccalà con un filo di olio di Ravece (squisiti) e, per finire con i primi, a delle taglitelline di grano bruciato con ragù di coniglio (applausi a scena aperta!!!!! erano anni che non mangiavo un coniglio così ben trattato). Nel frattempo la nostra bottiglia di Aglianico era finita e veniva prontamente sostituita con un'altra di Molettieri dal gusto più profondo e complesso con tannini che più si addicevano al prosieguo.
Un ottimo piatto con due tagli di carni diverse (tagliata di spalla e coperta di costato agli aromi) cotte su pietra ollare con verdurine scottate rappresentavano un altro delizioso passaggio.
A questo punto il sottoscritto con i suoi compagni di avventura procedevano ad assaggiare i salumi di produzione propria (pancetta, capicollo e salame), o meglio a cura dei genitori del buon Giovanni (complimenti vivissimi), ed un paio di formaggi (Caprino Silano e pecorino di Carmasciano) accompagnati da varie confetture (io personalmente li ho apprezzati senza alterazioni di sapore).
Uno squisito sorbetto al melone preannunciava i dolci che seguivano: Scomposta di fragole (eccezionale); millefoglie con crema chantilly (eccellente), Raviolo fritto con mela annurca (personalmente da me non assaggiata ma dalla faccia degli amici direi ottimo); inoltre, non ordinato ma offerto dal nostro ospite, una Zuppa inglese servita in un bicchiere alto e stretto i cui i vari strati colorati facevano un bellissimo effetto cromatico, naturalmente, il sapore non era da meno.
Dopo cotanto godere non si poteva non chiudere questa esaltante esperienza gastronomica senza un Ron e quindi la scelta ricadeva su un La Mauny di Martinica da 10 anni di invecchiamento.
A proposito, dimenticavo, per i bambini (quattro), gli appetizer, due antipasti di prosciutto e mozzarella e due antipasti di involtini di melanzane; per primo due gnocchi alla sorrentina e due fusilli ai funghi porcini (squisiti), poi il sorbetto anche per loro. Qualcuno obietterà fusilli ai funghi porcini per i bimbi??? Ma Silvio, il mio pargolo maggiore, è già un piccolo gourmet!
Saluti, abbracci e baci con il nostro ospite con la promessa di rivederci presto per assaggiare la maialata.
E il conto?
Ah già, il conto, bé' € 320,00 tutto compreso. Fate un po' voi le valutazioni del caso….
Giuseppe Minniti.

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