lunedì 7 gennaio 2008

Oasis

Oasis, una magica favola
Ristorante Oasis - Sapori Antichi
Via Provinciale, 10 83050 Vallesaccarda (AV)
Tel. 0827.97021 - 97444
Chiuso giovedì

C'era una volta....
Potrebbe iniziare così la bella favola della famiglia Fischetti solo che, per nostra fortuna, la favola è realtà. E che realtà!!!
Lunedì a pranzo, come al solito trovare un ristorante di lunedì è un'impresa ardua, comunque, complice un po' di tempo a disposizione, decidiamo (io e Michela) di fare questa bella passeggiata (240 Km tra andata e ritorno).
Tavoli apparecchiati con la solita cura, bel tovagliato, ottimi accessori e fiori freschi. Il menù prevede quattro menù (colazione di lavoro, i soli primi, il pranzo all'antica ed il menù degustazione) con costi variabili dai 25 ai 45 euro. Le proposte alla carta si articolano in 7 antipasti a 12 euro; 4 zuppe a 10 euro; 9 primi a 12 euro e sei secondi di cui tre a 15 euro e tre a 18 euro.
Complessivamente una proposta molto ampia e sostanzialmente basata su prodotti irpini, quindi carne e verdure con un'unica eccezione ittica: il baccalà, baluardo della cucina tradizionale irpina.
Mentre studiamo la carta ci vengono servite delle piccole, e squisite, crocchete di patate calde con un prosecco, quindi arrivano i pani, tutti rigorosamente di produzione propria (bianco, con crusca, con pomodoro, con noci e sfogliatina di pane con le cipolle), menzione particolare per quello alle noci e le sfogliatine con cipolla.
Per antipasto scegliamo zeppola di patate e baccalà su passata di pomodoro e olio di sedano; piatto assolutamente squisito: la zeppola di aerea fragranza nascondeva un cuore di baccalà dalla cremosa consistenza, la passata e l'olio conferivano aroma e freschezza in un gioco di contrasti di temperature e consistenze veramente impareggiabile. Ma ci sono anche le crocchette di ricotta, fiori di zucca e zucchine servite su un battuto di pomodoro e profumate con basilico fritto; preparazione stupenda, la leggera ricotta si sposava in maniera divina con le verdure, la frittura esterna croccante e sapida, il tutto esaltato dal pomodoro e dal profumato basilico. Accompagniamo con un Fiano di Guido Marsella del 2003, vino di grande struttura dal colore giallo intenso e dalla gradazione alcolica di tutto rispetto (14°).
I primi vengono serviti in piatti caldi coperti da campane di silver che una volta sollevate lasciano in libertà profumi ed aromi inebrianti. Il mio pacchero con mussillo di baccalà e peperoncini verdi, reso ancor più intrigante dalla presenza di croccante pane tostato sbriciolato, è di valore assoluto! E' una sinfonia primaverile che viene da antiche tradizioni.
Il nostro ospite insiste affinché assaggiamo un piatto nuovo: ravioloni di burrata ed erbette con manteca campana e tartufo di Bagnoli Irpino; accettiamo più per farlo contento che per convinzione, entrambi non amiamo molto i profumi fenici del tartufo di Bagnoli. Ma grandi son coloro che sanno mettersi in discussione, per cui: complimenti! Scopriamo un piatto delicatissimo dove lo scorzone (tartufo estivo) si presenta con aromi poco marcati e si fonde perfettamente con gli altri profumi.
I Fischetti sono ospiti impareggiabili, hanno la capacità di essere accorti e presenti senza mai diventare invadenti, la sobria ricercatezza del locale mette a proprio agio
l'ospite senza fargli nascere alcuna ansia riverenziale. Sarà la bontà dei piatti, la cortesia dei titolari o chissà cosa ma questo è senz'altro un luogo magico.
Ma non distraiamoci è già giunto il momento dei secondi, per me un tenerissimo filetto, dalla brevissima cottura, con erbe di montagna e cipollotti croccanti presentato in un caldo tegame ramato. Squisito, inutile aggiungere altro.
Per Michela un vecchio amore: costolette di agnello con mollica di pane ed erbette, un piatto che, secondo lei, da solo vale il viaggio. Ammetto che è difficile darle torto.
Mentre attendiamo i dolci ci viene servito un ottimo sorbetto alle sorbe (scusate il gioco di parole ma così è!), frutto antico ed in via di estinzione ma che a me ha immediatamente riportato alla mente un celeberrimo duetto tra Pupella Maggio e Luca De Filippo indovinate un po' in quale Eduardiano capolavoro?).
La lista dei dessert trovo che sia sbilanciata troppo sul freddo, ci sono quattro gelati e quattro semifreddi oltre ad una millefoglie (con nocciole, cui lo scrivente è allergico) ed un ristretto di caffè. Michela sceglierà un gelato mentre io mi limiterò a degustare la piccola (di dimensione ma grande nel sapore) pasticceria gentilmente offerta dalla cucina.
Caffè servito in tazzine coperte e, per finire degnamente, un grandissimo Ron cubano riserva.
Per la cronaca abbiamo speso 118 euro ma quanto ci siamo deliziati.
Ci sono più di cento chilometri da fare per il rientro ma con la mia indole golosa pienamente appagata e le note di My Way a tenermi compagnia sembrano pochi metri.
Sarà un altro mistero di questo luogo magico??
Giuseppe Minniti.

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