16/1/06 cena al D Wine – Napoli.
E' il compleanno della mia dolce metà e dopo averle dedicata un'intera giornata di shopping (per mia fortuna non le è piaciuto nulla) andiamo a cena in questo locale del lungomare napoletano.
La storia di questo ristorante mi ricorda quella dell'Araba Fenice, il mitico uccello che rinacque dalle proprie ceneri. La partenza, poco più di un anno fa, fu accompagnata da fuochi d'artificio e salutata con favore da tutti gli amanti della buona tavola. Poi una politica sballata ed altre peripezie ne avevano decretato il declino. Poi dalle ceneri de "La Cabala" è arrivato lo chef Giuseppe D'Addio, che ha rivoluzionato tutto. Nuova politica dei prezzi (più accessibili) , nuovo menù, nuova organizzazione… .insomma una piccola rivoluzione.Il locale non è grandissimo, due salette per un totale di circa 35/40 coperti, però grande cura nei particolari e posizione (Via Partenope) splendida.
Il menù prevede addirittura quattro menù degustazione (noi optiamo per uno "degustazione mare" ed uno di "crudo di mare", il primo a 55 euro ed il secondo a 60), lunga ed articolata la carta dei vini con etichette di gran pregio, sparito il servizio dai costi.
Giuseppe ci accoglie calorosamente e ci offre un fuori programma di tartine, molto gustose, che accompagneranno le bollicine di benvenuto. Sempre a sancire il benvenuto giunge la polpetta di pesce in crosta di riso carnaroli su crema di finocchi (squisita). Altro fuori programma: Pesce castagna marinato all'arancia con misticanza di carciofi. Applausi!!!! Che bello ritrovare in circolazione un grande chef!!!Ma passiamo agli antipasti: gamberoni croccanti con cous cous di verdurine e salsa al mandarino, mamma mia che piatto, il gusto delicato dei gamberoni esaltato dal croccante della pasta Kataifi (che ne preserva anche la cottura), la freschezza del cous cous e la delicatezza della salsa al mandarino, che sinfonia di sapori e gusti.. Cilindro di pesce leggermente marinato con pomodori verdi (per il crudo) buona l'idea ma nella marinatura il limone è un po' troppo accentuato. Per il vino decidiamo di andare in Friuli e quindi, la scelta cade su di un grande Tocai: Toros, vino ricco di profumi e di buona persistenza, un'ottima scelta che mi accompagnerà per tutto il pranzo (perfino Michela che è notoriamente astemia ne beve mezzo bicchiere). Paccheri con pescatrice, capperi nani e pomodori secchi e Spaghetti di Gragnano con filetti di zucchine, pesce crudo e olio al basilico sono i due primi, entrambi ottimi, più gustoso il primo, più delicato il secondo.Per secondo: l'involtino di pesce castagna alla mozzarella in crosta di olive nere (ottimo anche se il pesce castagna iniziale era sublime in quella interpretazione) e trilogia di pesce crudo con misticanza aromatica (i vari crudi vengono esaltati dalle varie erbette aromatiche, bella preparazione).
Uno squisito sorbetto alla mela verde con cannuccia di cioccolato è il pre dessert che fa da apripista agli straordinari dolci con cui Giuseppe ci ha sempre deliziati. Ed infatti, poco dopo ci giungono tartelletta con crema al mandarino e caprese al limone ed il Percorso di sorbetti e gelato con piccolo semifreddo al miele d'arancia. Buonissimo tutto, dolci e gelati veramente straordinari, con una nota personale per il semifreddo allo zenzero, sublime connubio di dolce e piccante.
Altra sorpresa finale: una piccola e squisita torta ricotta e pere offerta per il compleanno della mia dolce metà.
Visita alla cantina mentre degusto il mio Rum Demerara dell'84 e dolcissimo rientro a casa con il lungomare napoletano a fare da ruffiano.
Finalmente a Napoli una bella cucina, grazie Giuseppe (D'Addio). Conto: 152,00
lunedì 16 gennaio 2006
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